VISITA DI S. Em.za Card. ANGELO COMASTRI
11-06-2015 00:15 - NEWS
SALUTO DELLA COMUNITA´ DI PORTO S. STEFANO
A S. Em.za Card. ANGELO COMASTRI
IN OCCASIONE DEL 25° DI ORDINAZIONE EPISCOPALE
In occasione della visita a Porto S. Stefano, il Governatore, a nome della Comunità, porta il saluto a ´don Angelo´.
Di seguito il testo:
Eminenza Reverendissima,
ho l´onore di portarle il saluto della nostra Comunità, anzi della sua Comunità: dico così perché siamo certi che dopo Sorano, suo paese natale, anche noi ricopriamo un posto privilegiato nel suo cuore.
Oggi ritorna qui per celebrare il suo 25° anniversario dall´Ordinazione Episcopale. Sono ancora vivi in noi quei momenti della preparazione, la mobilitazione di tutti per regalarle una bella festa, le riunioni organizzative, le prove del coro, ma soprattutto le preghiere degli ammalati e di ognuno di noi.
Ma è vivo anche il ricordo del distacco: non possiamo dimenticare il momento nel quale, uscendo di chiesa per recarsi sul lungomare per l´Ordinazione, (lei) vedendo la gente, vedendo noi tutti, (lei) ebbe un ´cedimento´ emotivo....in quel momento si rendeva conto che ci stava lasciando e che le nostre strade si sarebbe divise.
Ma oggi siamo grati al Signore per la sua presenza, accompagnato dalla sorella Franca e dai nipoti ai quali rivolgiamo il nostro saluto, e siamo certi che anche mamma Beneria oggi sia qui con noi: ha amato tanto questa Comunità e quel suo amore è sempre stato da noi ricambiato ed è giusto ricordare anche lei.
E´ stata per noi una bella testimonianza di mamma: quanto gli costò lasciare Porto S. Stefano ma l´amore per il figlio prevalse!
Oggi non siamo qui per rievocare tempi passati ma per ringraziare, con lei, il Signore.
Ieri ero con un´amica e gli chiedevo che cosa avrei dovuto dire oggi, come potevo impostare questo saluto e lei mi ha suggerito di non guardare troppo al passato ma al futuro.
Ed aveva ragione!
La sua presenza, don Angelo, oggi ci spinge a guardare avanti, a continuare il nostro cammino di fede, ci incoraggia a non fermarci.
Il suo ministero sacerdotale qui, caro don Angelo, ha portato molti frutti e ne porterà altri, anche grazie ai sacerdoti che sono giunti dopo di lei: tante vocazioni, tanti uomini e donne che si sono avvicinate alla fede, tante famiglie unite in matrimonio, tante esperienze di carità e di solidarietà: e noi oggi ...oltre che ringraziare il Signore...ringraziamo anche lei!
Potremmo dire che siamo cresciuti insieme, noi e lei: prima di giungere da noi lei aveva maturato significative esperienze, nel seminario, come cappellano nel carcere, ed anche in una piccola parrocchia della nostra diocesi...ma noi siamo stati la sua prima, vera, Comunità da amare e servire e lei qui ha dato il massimo, come un babbo da il meglio di se stesso ai suoi figli.
Quando scelse il suo motto episcopale ´Dio è amore´ è come se avesse voluto lasciarci il suo ultimo messaggio. Nei suoi 11 anni del suo ministero qui da noi non ha fatto altro che trasmetterci questo: la bellezza del volere bene al prossimo e a Dio.
Oggi ricordiamo la sua ordinazione episcopale: eravamo sul Lungomare dove qualche anno prima pregammo con madre Teresa di Calcutta e quel luogo lei lo definì una ´Chiesa...le cui mura sono il cielo, la terra e il mare...´ e in quella Chiesa così particolare l´abbiamo accompagnata per la sua ordinazione episcopale. Ricordiamo il suo intervento alla fine della Messa, con la mitria in testa, in un dialogo intenso, denso, a tu per tu con il Signore. Sembrava da solo, sulla riva del lago di Galilea intento a rispondere ´Si´ alla sua nuova chiamata. Non c´era più nessuno intorno a lei in quel momento: era un tu per tu con il Signore. E dal quel nuovo ´Sì´ sono trascorsi 25 anni.
E per guardare avanti potremmo dire ´ci ritroveremo a Capodomo´. Se la ricorda la Messa di saluto? Publio le cantò quella canzone immaginando Capodomo come la meta, come la destinazione ultima del marinaio prima di rientrare in porto. E disse anche, rivolgendosi a lei, ´Ce l´hai promesso ci ritroveremo...a Capodomo´: don Angelo mantenga la sua promessa, preghi per noi affinché potremmo tutti, un giorno ritrovarsi a Capodomo cioè nel nostro Paradiso.
Oggi lei è qui con noi e sicuramente i ricordi, i volti, le esperienze maturate, le ritornano nella mente e nel cuore e noi le chiediamo proprio in ragione di tali ricordi di pregare sempre per noi.
Sarebbe facile per me ora ricordare la visita di Madre Teresa, gli incontri del giovedì, la visita di Zichichi o dei due giovani carcerati, le veglie, i momenti belli della comunità, il giovedì Santo che viveva con profonda fede, l´impegno del gruppo Missionario, la nascita dell´Unitalsi e del Monte, la nascita del servizio con le ambulanze con la Confraternita, dei pellegrinaggi a Lourdes o a Re, il Cursillos, il suo lavoro silenzioso contro la tossicodipendenza, l´insegnamento a scuola...l´elenco non finirebbe più, ma quello che è difficile per me, ora, è trasmetterle il sincero sentimento di bene che ognuno di noi ha per lei. Quello che portiamo dentro è difficile da raccontarlo a parole.
E´ per questo che, interpretando il sentimento di tutta la Comunità ma penso anche quello di don Angelo, mi sento di dire ´grazie´ a don Sandro per questo bel regalo che ci ha fatto. Lui lo sa che vogliamo bene a don Angelo ed oggi ci ha fatto questo bel regalo. Lo ha fatto a noi e a don Angelo.
E ringraziando lui ringraziamo tutti i sacerdoti che hanno amato Porto S. Stefano e senza andare troppo indietro nel tempo come non ricordare don Pietro, don Giorgio, don Mario e i tanti vice parroco che si sono succeduti nel tempo.
Oggi qui si incontra il ricordo passato, il lavoro presente dei nostri sacerdoti e le future speranze di una Comunità: è un bel momento.
Sono certo che questo mio saluto non rende onore alla sua presenza e all´importanza di questo momento ma tenga (soltanto) conto della nostra presenza qui, della stima che nutriamo per lei ma soprattutto del bene che le vogliamo.
Grazie don Angelo!
Porto S. Stefano, 30/05/2015
(a cura di Roberto Cerulli a nome della Comunità)
A S. Em.za Card. ANGELO COMASTRI
IN OCCASIONE DEL 25° DI ORDINAZIONE EPISCOPALE
In occasione della visita a Porto S. Stefano, il Governatore, a nome della Comunità, porta il saluto a ´don Angelo´.
Di seguito il testo:
Eminenza Reverendissima,
ho l´onore di portarle il saluto della nostra Comunità, anzi della sua Comunità: dico così perché siamo certi che dopo Sorano, suo paese natale, anche noi ricopriamo un posto privilegiato nel suo cuore.
Oggi ritorna qui per celebrare il suo 25° anniversario dall´Ordinazione Episcopale. Sono ancora vivi in noi quei momenti della preparazione, la mobilitazione di tutti per regalarle una bella festa, le riunioni organizzative, le prove del coro, ma soprattutto le preghiere degli ammalati e di ognuno di noi.
Ma è vivo anche il ricordo del distacco: non possiamo dimenticare il momento nel quale, uscendo di chiesa per recarsi sul lungomare per l´Ordinazione, (lei) vedendo la gente, vedendo noi tutti, (lei) ebbe un ´cedimento´ emotivo....in quel momento si rendeva conto che ci stava lasciando e che le nostre strade si sarebbe divise.
Ma oggi siamo grati al Signore per la sua presenza, accompagnato dalla sorella Franca e dai nipoti ai quali rivolgiamo il nostro saluto, e siamo certi che anche mamma Beneria oggi sia qui con noi: ha amato tanto questa Comunità e quel suo amore è sempre stato da noi ricambiato ed è giusto ricordare anche lei.
E´ stata per noi una bella testimonianza di mamma: quanto gli costò lasciare Porto S. Stefano ma l´amore per il figlio prevalse!
Oggi non siamo qui per rievocare tempi passati ma per ringraziare, con lei, il Signore.
Ieri ero con un´amica e gli chiedevo che cosa avrei dovuto dire oggi, come potevo impostare questo saluto e lei mi ha suggerito di non guardare troppo al passato ma al futuro.
Ed aveva ragione!
La sua presenza, don Angelo, oggi ci spinge a guardare avanti, a continuare il nostro cammino di fede, ci incoraggia a non fermarci.
Il suo ministero sacerdotale qui, caro don Angelo, ha portato molti frutti e ne porterà altri, anche grazie ai sacerdoti che sono giunti dopo di lei: tante vocazioni, tanti uomini e donne che si sono avvicinate alla fede, tante famiglie unite in matrimonio, tante esperienze di carità e di solidarietà: e noi oggi ...oltre che ringraziare il Signore...ringraziamo anche lei!
Potremmo dire che siamo cresciuti insieme, noi e lei: prima di giungere da noi lei aveva maturato significative esperienze, nel seminario, come cappellano nel carcere, ed anche in una piccola parrocchia della nostra diocesi...ma noi siamo stati la sua prima, vera, Comunità da amare e servire e lei qui ha dato il massimo, come un babbo da il meglio di se stesso ai suoi figli.
Quando scelse il suo motto episcopale ´Dio è amore´ è come se avesse voluto lasciarci il suo ultimo messaggio. Nei suoi 11 anni del suo ministero qui da noi non ha fatto altro che trasmetterci questo: la bellezza del volere bene al prossimo e a Dio.
Oggi ricordiamo la sua ordinazione episcopale: eravamo sul Lungomare dove qualche anno prima pregammo con madre Teresa di Calcutta e quel luogo lei lo definì una ´Chiesa...le cui mura sono il cielo, la terra e il mare...´ e in quella Chiesa così particolare l´abbiamo accompagnata per la sua ordinazione episcopale. Ricordiamo il suo intervento alla fine della Messa, con la mitria in testa, in un dialogo intenso, denso, a tu per tu con il Signore. Sembrava da solo, sulla riva del lago di Galilea intento a rispondere ´Si´ alla sua nuova chiamata. Non c´era più nessuno intorno a lei in quel momento: era un tu per tu con il Signore. E dal quel nuovo ´Sì´ sono trascorsi 25 anni.
E per guardare avanti potremmo dire ´ci ritroveremo a Capodomo´. Se la ricorda la Messa di saluto? Publio le cantò quella canzone immaginando Capodomo come la meta, come la destinazione ultima del marinaio prima di rientrare in porto. E disse anche, rivolgendosi a lei, ´Ce l´hai promesso ci ritroveremo...a Capodomo´: don Angelo mantenga la sua promessa, preghi per noi affinché potremmo tutti, un giorno ritrovarsi a Capodomo cioè nel nostro Paradiso.
Oggi lei è qui con noi e sicuramente i ricordi, i volti, le esperienze maturate, le ritornano nella mente e nel cuore e noi le chiediamo proprio in ragione di tali ricordi di pregare sempre per noi.
Sarebbe facile per me ora ricordare la visita di Madre Teresa, gli incontri del giovedì, la visita di Zichichi o dei due giovani carcerati, le veglie, i momenti belli della comunità, il giovedì Santo che viveva con profonda fede, l´impegno del gruppo Missionario, la nascita dell´Unitalsi e del Monte, la nascita del servizio con le ambulanze con la Confraternita, dei pellegrinaggi a Lourdes o a Re, il Cursillos, il suo lavoro silenzioso contro la tossicodipendenza, l´insegnamento a scuola...l´elenco non finirebbe più, ma quello che è difficile per me, ora, è trasmetterle il sincero sentimento di bene che ognuno di noi ha per lei. Quello che portiamo dentro è difficile da raccontarlo a parole.
E´ per questo che, interpretando il sentimento di tutta la Comunità ma penso anche quello di don Angelo, mi sento di dire ´grazie´ a don Sandro per questo bel regalo che ci ha fatto. Lui lo sa che vogliamo bene a don Angelo ed oggi ci ha fatto questo bel regalo. Lo ha fatto a noi e a don Angelo.
E ringraziando lui ringraziamo tutti i sacerdoti che hanno amato Porto S. Stefano e senza andare troppo indietro nel tempo come non ricordare don Pietro, don Giorgio, don Mario e i tanti vice parroco che si sono succeduti nel tempo.
Oggi qui si incontra il ricordo passato, il lavoro presente dei nostri sacerdoti e le future speranze di una Comunità: è un bel momento.
Sono certo che questo mio saluto non rende onore alla sua presenza e all´importanza di questo momento ma tenga (soltanto) conto della nostra presenza qui, della stima che nutriamo per lei ma soprattutto del bene che le vogliamo.
Grazie don Angelo!
Porto S. Stefano, 30/05/2015
(a cura di Roberto Cerulli a nome della Comunità)
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